Basilica Cattedrale di Maria SS. Assunta
All’interno del centro antico di Nardò, nel quartiere denominato “Castellum Vetus”, si trova la suggestiva cattedrale intitolata a Maria SS. Assunta, già monumento nazionale dal 1879, elevata a Basilica Pontificia Minore nel 1980 durante l’episcopato del vescovo Antonio Rosario Mennonna. Nonostante non vi siano documenti che lo possano appurare univocamente, si pensa che la cattedrale risalente ai secoli VII-XIl, sia stata fatta costruire sull’antica chiesa basiliana Sancta Maria de Neritorio, voluta da Goffredo nel 1055 , alla quale si attribuiscono i reperti consistenti in basi e inizio di colonne, venuti alla luce, al di sotto dell’attuale piano pavimentale, durante i lavori di restauro eseguiti tra il XIX e il XX secolo sotto l’episcopato di mons. Giuseppe Ricciardi. Fu per decisione di Urbano II tra il 1088 e il 1092, che si istituì l’abbazia benedettina, cui seguì la dedicazione della chiesa a Maria SS. Assunta. La fabbrica subì, nel corso dei secoli notevoli modifiche, a partire dal 1354, quando l’abate Azzolino De Nestore ricostruì la facciata, andata distrutta in seguito ad un terremoto ed ampliò la navata con due cappelle, creando così le due navate laterali. Nel 1413 la cattedrale divenne sede vescovile. Altri interventi radicali sulla struttura architettonica originaria furono nel 1680 la realizzazione sul lato destro della cattedrale del cappellone del SS. Sacramento o San Gregorio Armeno di forma esagonale con altare in pietra leccese dorato e arricchito dalle decorazioni dello scultore Placido Buffelli, voluto dal vescovo mons. P. Fortunato (1678-1707); e i lavori di rifacimento cominciati all’inizio del XVIII sec. e terminati nell’anno giubilare 1725 con la costruzione dell’attuale facciata, ad opera dell’architetto Ferdinando Sanfelice, sotto l’episcopato del fratello mons. Antonio Sanfelice (1709-1736). L’aspetto attuale della fabbrica si deve ai lavori di restauro eseguiti dall’ingegnere Antonio Tafuri e dall’ architetto Pier Olindo Armanini tra il 1892 e il 1899, che riportarono la chiesa al suo aspetto romanico-gotico. L’impianto planimetrico è di tipo basilicale a tre navate, scandite da sei campate, suddivise, lungo il lato sinistro, da una serie di arcate a sesto acuto mentre lungo il lato destro da una serie di arcate a tutto sesto. Sui pilastri, che sorreggono le successioni di archi, impreziositi da capitelli scolpiti in pietra leccese, sono addossate delle semicolonne in carparo come i pilastri, alcune delle quali caratterizzate da interessanti tracce di affreschi. Tutte e tre le navate si concludono rispettivamente con un abside. Quella centrale, più ampia delle altre due, posta dietro l’altare maggiore, accoglie il coro ligneo e la tela della Madonna Assunta con santi. Le absidi laterali caratterizzano ognuna la parete terminale di una cappella; quella a destra è dedicata al Cuore di Gesù, quella a sinistra alla Vergine Assunta della quale campeggia la statua lignea policroma (sec. XVIII). Entrambe le navate laterali sono separate dalle rispettive cappelle frontali da un vano che permette l’accesso al presbiterio e alla sagrestia, quella di sinistra e, al presbiterio e al cappellone di San Gregorio Armeno, quella di destra. Le coperture caratterizzano i vari ambienti che ricoprono, infatti mentre i vani relativi al presbiterio ed alle cappelle frontali sono costituite da volte a crociera in muratura, le navate sono caratterizzate da soffitti lignei, interamente rifatti nell’ultimo restauro del 1977-82, dopo quello del 1900, quando furono eliminate le travi con dipinti, all’epoca probabilmente irrecuperabili. La facciata risulta suddivisa da due ordini. Quello inferiore è tripartito ed accoglie il portale centrale e due laterali, sormontati da due aperture ovali. Le paraste che scandiscono la tripartizione dell’ordine inferiore, si innalzano e inquadrando il finestrone mistilineo sormontato da un oculo, tipico dello stile sanfeliciano, sorreggono il timpano arcuato inquadrante lo stemma di papa Benedetto XIII che conclude la facciata. Due semplici volute laterali raccordano i due ordini, ai cui estremi margini vi sono gli stemmi del vescovo A. Sanfelice
- Cod.: 11593
- Parroco: Mons. Giuliano Santantonio
- Orario messa festiva: 9.00 - 10.30 - 19.00
- Orario messa prefestiva: 19.00
- Orario messe feriali: 19.00