Comunicato in riferimento alle notizie sul trasferimento di alcune prestazioni sanitarie ed assistenziali INPS dalla sede di Casarano alla sede di Lecce

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Comunicato in riferimento alle notizie sul trasferimento di alcune prestazioni sanitarie ed assistenziali INPS dalla sede di Casarano alla sede di Lecce

Con riferimento alle notizie apparse ultimamente sulla Stampa Locale sul trasferimento di alcune prestazioni sanitarie ed assistenziali INPS dalla sede di Casarano alla sede di Lecce, l’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro e la Caritas della Diocesi di Nardò-Gallipoli (rispettivamente diretti da don Francesco Marulli e don Giuseppe Venneri) esprimono forte preoccupazione per le ripercussioni che tale decisione avrà sulle persone che inevitabilmente si vedranno costrette a subire grandi disagi per raggiungere il capoluogo provinciale.

Questa scelta comporterà difficoltà di spostamento in una provincia in cui la rete dei trasporti è scomoda e frammentata.

Pensiamo agli anziani, ai ricoverati delle RSA che non avendo più il conforto degli affetti familiari e vivendo una situazione di solitudine, saranno costretti ad affrontare tutte le problematiche che li riguardano e a tutti coloro che vivono in povertà o che sono assistiti con grande sacrificio dalle famiglie.

Non conosciamo l’iter organizzativo che ha portato L’INPS ad una decisione così importante, ma facciamo appello al sentimento di Umanità e di Carità dei dirigenti perché non dimentichino il ruolo sociale dei servizi offerti e le problematiche degli ammalati.

“Sento il dovere di unirmi a quanti esprimono la loro contrarietà in merito al depotenziamento, con probabile chiusura, della sede INPS di Casarano”, dichiara il Vescovo Fernando Filograna, che continua: “Si tratta di un servizio fondamentale di previdenza e assistenza per la comunità, che permette ad un numero elevato di persone di usufruire dei servizi senza disagi . Un intervento di depotenziamento non tiene conto delle esigenze delle fasce deboli della popolazione, quali anziani e ammalati, i quali, proprio a causa della loro situazione, devono essere maggiormente amati e tutelati da tutti, dalle istituzioni, dalla Comunità cristiana, dai singoli. Infliggere questa ferita alla sede INPS significa, inoltre, non applicare un principio cardine del vivere civile, quello di sussidiarietà, in base al quale l’istituzione centrale deve esprimere la sua presenza con i servizi ad essa collegati nelle sedi periferiche e nel maggior numero possibile di luoghi, affinché la sua azione sia più capillare ed efficace. Auspico un ripensamento della decisione che tenga realmente conto dell’importanza della sede INPS nella città di Casarano per gli abitanti della stessa e per quelli di altri paesi vicini e che si crei un tavolo di concertazione tra INPS e istituzioni, al quale la comunità ecclesiale potrà fornire volentieri il proprio contributo”.

Don Roberto Tarantino
Direttore ufficio stampa

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