Indirizzo
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Parrocchia di pertinenza
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Sito web
Sacerdoti
Rettore
padre Egidio Maria VICIDOMINI, op
Informazioni sulla Chiesa
Notizie storiche
1913 ‐ 1930 (costruzione carattere generale)
La chiesa, collocata all'ingresso della centro urbano di Parabita dalla parte di Alezio, è stata costruita tra il 1913 e il 1922 sul luogo in cui insisteva una chiesa più antica, sempre intitolata alla madonna della Coltura, attestata già nel 1452 nella Visita Pastorale del vescovo De Pennis e ristrutturata agli inizi del sec. XVII. Il progetto per la nuova costruzione fu dell'arch. Napoleone Pagliarulo, che adottò un connubio di stili tra il neoromanico e il neogotico, tenendo conto della forma dell'antico portale recuperato dalla vecchia chiesa, a sua volta riproduzione degli inizi del sec. XIX del portale originario. La nuova chiesa fu aperta al culto il 21 dicembre 1922 ed elevata a Santuario nel 1930.
1934 ‐ 1936 (ampliamento carattere generale)
Tra il 1934 e il 1936 la chiesa fu ampliata con l'aggiunta dell'abside progettata dal geom. Salvatore Vinci secondo gli stilemi adottati dall'arch. Pagliarulo, nel frattempo scomparso.
1942 ‐ 1944 (decorazione carattere generale)
Tra il 1942 e il 1944 i fratelli Guido e Maria Prayer hanno decorato artisticamente tutta la chiesa.
1971 ‐ 1999 (ampliamenti carattere generale)
Nel 1971 furono aggiunti i bracci laterali su progetto dell'arch. Giuseppe Coppola. Quivi trovarono posto le due cappelle dedicata rispettivamente al Santissimo Sacramento e al Sacro Cuore di Gesù. Nel 1976 su progetto dell'ing. Beniamino Torsello fu costruito un nuovo campanile a torre, isolato dalla chiesa, in sostituzione del vecchio campanile originario. Il 1 settembre 1999 la chiesa su elevata a Basilica Minore.
La chiesa, collocata all'ingresso della centro urbano di Parabita dalla parte di Alezio, è stata costruita tra il 1913 e il 1922 sul luogo in cui insisteva una chiesa più antica, sempre intitolata alla madonna della Coltura, attestata già nel 1452 nella Visita Pastorale del vescovo De Pennis e ristrutturata agli inizi del sec. XVII. Il progetto per la nuova costruzione fu dell'arch. Napoleone Pagliarulo, che adottò un connubio di stili tra il neoromanico e il neogotico, tenendo conto della forma dell'antico portale recuperato dalla vecchia chiesa, a sua volta riproduzione degli inizi del sec. XIX del portale originario. La nuova chiesa fu aperta al culto il 21 dicembre 1922 ed elevata a Santuario nel 1930.
1934 ‐ 1936 (ampliamento carattere generale)
Tra il 1934 e il 1936 la chiesa fu ampliata con l'aggiunta dell'abside progettata dal geom. Salvatore Vinci secondo gli stilemi adottati dall'arch. Pagliarulo, nel frattempo scomparso.
1942 ‐ 1944 (decorazione carattere generale)
Tra il 1942 e il 1944 i fratelli Guido e Maria Prayer hanno decorato artisticamente tutta la chiesa.
1971 ‐ 1999 (ampliamenti carattere generale)
Nel 1971 furono aggiunti i bracci laterali su progetto dell'arch. Giuseppe Coppola. Quivi trovarono posto le due cappelle dedicata rispettivamente al Santissimo Sacramento e al Sacro Cuore di Gesù. Nel 1976 su progetto dell'ing. Beniamino Torsello fu costruito un nuovo campanile a torre, isolato dalla chiesa, in sostituzione del vecchio campanile originario. Il 1 settembre 1999 la chiesa su elevata a Basilica Minore.
Descrizione
La chiesa è a tre navate, in stile neoromanico pugliese e neogotico. costruita nella pietra tufacea del tipo "madregrazia" con inserzioni di blocchi lavorati in pietra leccese. E' contornata da ampi spazi, alcuni di proprietà ecclesiastica e altri di proprietà pubblica, attrezzati, che la mettono maggiormente in evidenza. Accanto, ma distaccata dalla chiesa, si innalza la svettante torre del campanile. La chiesa custodisce all'interno il monolito del sec. XIII su cui è raffigurata la Madonna "della tenerezza", venerata col titolo di Madonna della Coltura.
Facciata
La facciata a salienti, di stile neoromanico, è suddivisa da lesene in tre setti di cui il centrale alquanto più aggettante. Al centro si apre il portale con protiro finemente intagliato nella pietra leccese, poggiante su due leoni stilofori, realizzato agli inizi del sec. XIX quale replica del portale originario. Il portale è sormontato da una lunetta con mosaico raffigurante il "Pantocrator". Al di sopra del protiro verso la sommità della facciata vi è un rosone in pietra leccese , artisticamente intagliato e munito di vetrata istoriata. Sui due setti laterali al centro a media altezza vi sono due finestre simmetriche, oblunghe e strombate. Per l'accesso in chiesa vi sono tre bassi gradini dal sagrato, il quale è elevato di un altro basso gradino dal piano stradale.
Interno
L'interno presenta tre navate intermezzate da pilastri polistile con semicolonne e capitelli corinzi. I pilastri sostengono archi a sesto acuto al di sopra dei quali corre uno spesso cornicione sul quale si innalza il cleristorio e la copertura con volte a costoloni. La navata centrale culmina nell'abside, davanti alla quale è collocato il presbiterio; l'abside è contornata da un ambulacro, in continuità con le navate laterali, comunicante con la stessa attraverso una serie di archi a sesto acuto ravvicinati. In tale ambulacro è collocato un grandioso organo a canne. Sul pilastro di destra più vicino al presbiterio si innalza un maestoso pulpito scolpito in pietra leccese. All'altezza del presbiterio, dalle navate laterali si aprono due cappelloni, uno a destra destinato alla custodia eucaristica, e uno a sinistra in cui vi è l'altare marmoreo dedicato al Sacro Cuore. La custodia eucaristica in marmo è costituita da una stele su cui poggia il tabernacolo sovrastato da un ciborio, sempre in marmo, poggiante su quattro colonne che partono da terra. A metà delle due navate laterali si aprono sui entrambi i lati gli ingressi secondari. Tutti i paramenti murari interni, se non sono affrescati, sono a faccia vista.
presbiterio
E' collocato davanti all'abside, all'incrocio con i cappelloni laterali. E' sopraelevato di due gradini rispetto al piano di calpestio dell'aula e dell'abside. Al centro, sopra il bema, vi è la mensa eucaristica in marmo scolpito. Alle spalle della mensa e in asse con la stessa vi è la sede presidenziale, dietro la quale, sopra un basamento marmoreo, è collocato il monolito con l'affresco della Madonna della Coltura, sovrastato da un ciborio in marmo dorato poggiante su quattro colonne, ugualmente in marmo dorato. L'ambone è collocato davanti al presbiterio sulla sinistra ed è in pietra leccese.
monolito
Opera di un ignoto pittore del sec. XIII, fiorito nell'ambito degli insediamenti monastici italo-greci del Salento, è un unico parallelepipedo in pietra intonacata e affrescata, alto cm 250 e spesso cm 30. Sulla facciata principale è riprodotta l'immagine a mezzo busto della Vergine Maria con il Bambino sulla destra, del tipo "glycophilousa". Sul retro e sui lati vi è riprodotta una croce decorata con fiori e accompagnata da invocazioni in greco.
Elementi decorativi
I 18 affreschi che decorano la controfacciata e le pareti delle navate laterali sono opera di Guido e Mario Prayer, realizzati nel 1942-43; illustrano scene della vita della Madonna. Sulla controfacciata vi è al centro un rosone con il Cristo Pantocrator e attorno quattro scene che si riferiscono al ritrovamento del monolito e alle realizzazione della prima chiesa. Altre decorazioni con motivi floreali di scuola francese e iscrizioni gotiche sono disseminate per tutta la chiesa sui muri di fondo tra gli archi e le lesene. Tutte le finestre che si aprono sia sui muri perimetrali della navate laterali e sia sul cleristorio sono corredate di vetrate istoriate.
campanile
In sostituzione del campanile originario, affiancato alla chiesa e di modesta altezza, che comprometteva la statica dell'edificio, nel 1976 è stato costruito un nuovo campanile a torre in c.a. e pietra "madregrazia", staccato dalla chiesa. Si sviluppa su quattro livelli con aperture degradanti.
Facciata
La facciata a salienti, di stile neoromanico, è suddivisa da lesene in tre setti di cui il centrale alquanto più aggettante. Al centro si apre il portale con protiro finemente intagliato nella pietra leccese, poggiante su due leoni stilofori, realizzato agli inizi del sec. XIX quale replica del portale originario. Il portale è sormontato da una lunetta con mosaico raffigurante il "Pantocrator". Al di sopra del protiro verso la sommità della facciata vi è un rosone in pietra leccese , artisticamente intagliato e munito di vetrata istoriata. Sui due setti laterali al centro a media altezza vi sono due finestre simmetriche, oblunghe e strombate. Per l'accesso in chiesa vi sono tre bassi gradini dal sagrato, il quale è elevato di un altro basso gradino dal piano stradale.
Interno
L'interno presenta tre navate intermezzate da pilastri polistile con semicolonne e capitelli corinzi. I pilastri sostengono archi a sesto acuto al di sopra dei quali corre uno spesso cornicione sul quale si innalza il cleristorio e la copertura con volte a costoloni. La navata centrale culmina nell'abside, davanti alla quale è collocato il presbiterio; l'abside è contornata da un ambulacro, in continuità con le navate laterali, comunicante con la stessa attraverso una serie di archi a sesto acuto ravvicinati. In tale ambulacro è collocato un grandioso organo a canne. Sul pilastro di destra più vicino al presbiterio si innalza un maestoso pulpito scolpito in pietra leccese. All'altezza del presbiterio, dalle navate laterali si aprono due cappelloni, uno a destra destinato alla custodia eucaristica, e uno a sinistra in cui vi è l'altare marmoreo dedicato al Sacro Cuore. La custodia eucaristica in marmo è costituita da una stele su cui poggia il tabernacolo sovrastato da un ciborio, sempre in marmo, poggiante su quattro colonne che partono da terra. A metà delle due navate laterali si aprono sui entrambi i lati gli ingressi secondari. Tutti i paramenti murari interni, se non sono affrescati, sono a faccia vista.
presbiterio
E' collocato davanti all'abside, all'incrocio con i cappelloni laterali. E' sopraelevato di due gradini rispetto al piano di calpestio dell'aula e dell'abside. Al centro, sopra il bema, vi è la mensa eucaristica in marmo scolpito. Alle spalle della mensa e in asse con la stessa vi è la sede presidenziale, dietro la quale, sopra un basamento marmoreo, è collocato il monolito con l'affresco della Madonna della Coltura, sovrastato da un ciborio in marmo dorato poggiante su quattro colonne, ugualmente in marmo dorato. L'ambone è collocato davanti al presbiterio sulla sinistra ed è in pietra leccese.
monolito
Opera di un ignoto pittore del sec. XIII, fiorito nell'ambito degli insediamenti monastici italo-greci del Salento, è un unico parallelepipedo in pietra intonacata e affrescata, alto cm 250 e spesso cm 30. Sulla facciata principale è riprodotta l'immagine a mezzo busto della Vergine Maria con il Bambino sulla destra, del tipo "glycophilousa". Sul retro e sui lati vi è riprodotta una croce decorata con fiori e accompagnata da invocazioni in greco.
Elementi decorativi
I 18 affreschi che decorano la controfacciata e le pareti delle navate laterali sono opera di Guido e Mario Prayer, realizzati nel 1942-43; illustrano scene della vita della Madonna. Sulla controfacciata vi è al centro un rosone con il Cristo Pantocrator e attorno quattro scene che si riferiscono al ritrovamento del monolito e alle realizzazione della prima chiesa. Altre decorazioni con motivi floreali di scuola francese e iscrizioni gotiche sono disseminate per tutta la chiesa sui muri di fondo tra gli archi e le lesene. Tutte le finestre che si aprono sia sui muri perimetrali della navate laterali e sia sul cleristorio sono corredate di vetrate istoriate.
campanile
In sostituzione del campanile originario, affiancato alla chiesa e di modesta altezza, che comprometteva la statica dell'edificio, nel 1976 è stato costruito un nuovo campanile a torre in c.a. e pietra "madregrazia", staccato dalla chiesa. Si sviluppa su quattro livelli con aperture degradanti.
Orari SS. Messe feriali
Orario
20.00
Orario SS. Messe prefestive
Orario
20.00
Orario SS. Messe festive
Orario
18.30 - 20.00