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Dichiarazione del portavoce del Vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli

“Il vescovo Fernando, con spirito di paternità, ha seguito e segue la vicenda. A mio parere personale, la vicenda risulta essere ingrandita rispetto alla reale consistenza dei fatti, ma lì dove ci fossero i presupposti di Legge, è giusto che ogni situazione vada affrontata nelle sedi appropriate, civili e canoniche. Ora i fatti. In seguito al ritrovamento di “un’unica” microspia (non rivelatasi tale), Mons. Filograna ha avviato i dovuti accertamenti, al fine di ricostruire sia le modalità del ritrovamento sia la capacità di captare e registrare conversazioni all’interno della chiesa della sopracitata microspia.
Da subito è emersa l’inconsistenza del meccanismo ricetrasmittente rivelatosi non funzionante e che quindi farebbe pensare ad una simulazione.
Desta notevole perplessità l’uso di dare diffusione a notizie che sembrerebbero avere il solo scopo di turbare la serenità della comunità ecclesiale. Da parte del Vescovo Fernando l’attenzione e il dovere assoluto di tranquillizzare i fedeli circa il rischio di profanazione del sacramento della confessione, non essendo presenti, per altro, nella sacrestia della chiesa in questione confessionali funzionanti e integri per la celebrazione del sacramento.
Resta il turbamento, il dispiacere dello scandalo dato ai fedeli. Mi preme ribadire, in ogni caso che Il vescovo Fernando, ha attivato tutti i dispositivi canonici e civili possibili per ristabilire l’armonia ferita in quella che è una Chiesa carissima alla devozione dei Neretini”.

Don Roberto Tarantino, portavoce del Vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli.

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