Diaconi permamenti
“È stato uno dei frutti del Concilio Ecumenico Vaticano II quello di voler restituire il diaconato come proprio e permanente grado della gerarchia». Sulla base di «motivazioni legate alle circostanze storiche e alle prospettive pastorali» accolte dai Padri conciliari, in verità «operava misteriosamente lo Spirito Santo, protagonista della vita della Chiesa, portando ad una nuova attuazione del quadro completo della gerarchia, tradizionalmente composta di vescovi, sacerdoti e diaconi.
Il diaconato permanente costituisce un importante arricchimento per la missione della Chiesa. Poiché i munera che competono ai diaconi sono necessari alla vita della Chiesa, è conveniente e utile che, soprattutto nei territori di missione, gli uomini che nella Chiesa sono chiamati ad un ministero veramente diaconale, sia nella vita liturgica e pastorale, sia nelle opere sociali e caritative «siano fortificati per mezzo dell’imposizione delle mani, trasmessa dal tempo degli Apostoli, e siano più strettamente uniti all’altare, per poter esplicare più fruttuosamente il loro ministero con l’aiuto della grazia sacramentale del diaconato”.
(CONGREGAZIONE PER L’EDUCAZIONE CATTOLICA e CONGREGAZIONE PER IL CLERO,
Norme fondamentali per la formazione al diaconato permanente, febbraio 1998)
ADAMO diac. Salvatore
BIASCO diac. Roberto
CAMISA diac. Antonio
CHIRIZZI diac. Agostino
D’AMORE diac. Andrea
D’ARGENTO diac. Sebastiano
FUSARO diac. Paride
LEO diac. Sebastiano
MIGLIORINI diac. Luigi
NAPOLI diac. Fernando
NOCITA diac. Luigi
NOTARO diac. Salvatore
NUCCIO diac. Giuseppe Augusto
PICCINO diac. Massimiliano
POLO diac. Salvatore
STARACE diac. Roberto
TRINCHERA diac. Giuseppe