Parrocchia S. Michele Arcangelo

1858 ‐ 1878 (costruzione carattere generale)
Nel 1858, durante l'episcopato di Luigi Vetta, il parroco don Salvatore Chirivì intraprese i lavori di costruzione di una nuova chiesa parrocchiale, in sostituzione di quella cinquecentesca intitolata a S,Maria di Casili, troppo piccola per l'accresciuta popolazione. La costruzione di una chiesa più grande fu possibile per la donazione di un suolo, attiguo all'antica chiesa, da parte della famiglia Dell'Abate di Nardò. I lavori andarono a rilento, con delle interruzioni dovute alla mancanza di fondi, e terminarono l'11 aprile 1878 con la dedicazione della nuova chiesa da parte del vescovo Michele Mautone.

1957 ‐ 1972 ( rifacimenti carattere generale)
Nel 1957 la chiesa fu interessata da lavori per il rifacimento degli impianti elettrico e idraulico. Nella circostanza, furono occluse 10 finestre e altre sei rimpicciolite, fu eliminato l'organo a canne. Nel anni successivi al Concilio Vaticano II furono abbattuti l'altare maggiore a dossale, la balaustra, il pulpito, e nel 1972 furono realizzati la nuova mensa e il nuovo ambone in ceramica policroma, mentre il posto dell'antico organo fu occupato da un altorilievo in ceramica policroma raffigurante la Crocifissione. Nel 1970 fu realizzato un nuovo organo a canne.

La chiesa, di stile neoclassico, ha pianta a croce latina, con un'unica navata affiancata da tre cappelle per lato, transetto, abside con calotta emisferica e cappella eucaristica. E' coperta con volta a botte e nell'incrocio tra navata e transetto si eleva una cupola. L'accentuato declivio stradale fa sì che la costruzione presenti anteriormente cinque gradini e sul lato sinistro, rivolto a nord, comporti un notevole dislivello rispetto agli abitazioni civili che l'affiancano e che rimangono totalmente sottoposte.

Facciata
La facciata, poggiante su un alto zoccolo, presenta due livelli: il corpo centrale aggettante è delimitato da due paraste composite, comprende all'interno due colonne che affiancano il portale principale ed è sormontato da un timpano; è affiancato da due paramenti murari più arretrati, delimitati anch'essi da due paraste. I capitelli che coronano le paraste e le colonne sono di stile gotico. Sul cornicione marcapiano superiore, su cui poggia anche il timpano del corpo centrale, su innalza il frontone culminante in quattro plinti simmetrici, sormontati da sfere, per la parte corrispondente al timpano triangolare, e in altri due plinti con sfere in corrispondenza delle paraste più esterne. Al centro dei plinti con sfere vi è un plinto più grande che sorregge la croce. Al centro del timpano si apre una finestra emisferica, sul portale vi è la lapide dedicatoria e al centro dei paramenti murari laterali vi è a sinistra l'arme del vescovo Luigi Vetta e a destra l'arme cittadina. Davanti alla facciata si apre il sagrato, non molto ampio, recintato con setti in pietra leccese, materia di cui è costruita l'intera facciata, con due basse colonne ottagonali che affiancano la soglia di accesso.

Interno
L'interno comprende due registri, separati da uno spesso cornicione marcapiano e scanditi da paraste sormontate da capitelli dorici. Lungo la navata si aprono tre cappelle laterali per parte, poco profonde, ciascuna sormontata da un arco. L'ampio transetto accoglie a sinistra l'altare dedicato a S.Michele Arcangelo, titolare della chiesa, e a destra l'altare dedicato alla Madonna della Neve, patrona del luogo. Nel transetto di sinistra, accanto all'abside, si apre la cappella eucaristica, coperta con volta a spigolo; sul lato destro del transetto, in simmetria vi è il vano destinato a sacrestia. Al di sopra del cornicione marcapiano si elevano le volte, con finestroni in corrispondenza di ciascuna cappella laterale, molti dei quali occlusi.

campanile
In campanile a vela a due arcate è collocato a destra sul retro della chiesa, in corrispondenza della sacrestia.