Turismo Religioso

Stemma-vescovoIl Turismo religioso è la forma di turismo che ha come principale obiettivo la fede e quindi la visita ai luoghi religiosi (come santuari, chiese, conventi, abbazie, eremi e luoghi sacri), per constatarne non solo il Genius Loci (l’entità naturale e soprannaturale legata a un luogo) ma anche apprezzarne la loro bellezza artistica e culturale.

Non va confuso con il pellegrinaggio che invece è un viaggio compiuto esclusivamente per devozione, ricerca spirituale o penitenza verso un luogo considerato sacro.
Il Consiglio d’Europa, il 23 ottobre 1987, ha definito 29 grandi Itinerari culturali, riconoscendo tra questi alcuni percorsi religiosi, ritenuti di primaria importanza anche culturale oltre che spirituale.[1]

Il Turismo religioso è anche un fenomeno economico di rilevante interesse per gli operatori, ma è sopratutto un fenomeno antropologico che non può sfuggire agli operatori pastorali come occasione di una Nuova Evangelizzazione.

Il Consiglio Permanente della C.E.I.  nella sessione 9-12 novembre 1987 ha istituito L’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport   con alcune finalità precipue tra cui:

–            promuovere riflessioni e iniziative atte a favorire nella Chiesa italiana la pastorale delle realtà del tempo libero, turismo, sport e pellegrinaggi, secondo linee operative che privilegino l’evangelizzazione e garantiscano la valorizzazione dei contenuti etici imprescindibili negli ambiti indicati;

–   suscitare efficacemente raccordi e collegamenti con Enti – Organismi – Movimenti – Gruppi e Associazioni cattolici o di ispirazione cristiana che operano nei settori del tempo libero, turismo, sport e pellegrinaggi, al fine di determinare obiettivi generali, finalità comuni, servizi competenti nella Chiesa e nella società;Provincia_ecclesiastica_di_Lecce

–            stabilire contatti e collaborazioni possibili con Enti e Organismi a carattere civile, con categorie professionali e imprenditoriali, che lavorano nei settori indicati.

Inoltre sempre la C.E.I. in un altro importante documento sottolinea che “il fenomeno complesso e articolato del Turismo Religioso (TR) si profila come un’esperienza umana collegata al “viaggiare turistico” nel quale si evidenzia in modo eminente la caratterizzazione “religiosa” (relativa al trascendente) … il fenomeno del turismo religioso interpella le religioni e in modo del tutto particolare la chiesa cattolica, ponendola in uno stato di domanda critica. Coniugando il dato verosimile che il 60-70 per cento del turismo religioso viene programmato da persone o da organismi di appartenenza ecclesiale, maggiormente cresce la perplessità riguardo al suo esito nella strutturazione della coscienza credente … Non meraviglia dunque che la sorprendente ascesa del turismo religioso abbia scoperto un’impreparazione anche da parte della Chiesa impedendo la possibilità di elaborare in tempi necessari un intelligente programma pastorale basato sulla valorizzazione totale del suo patrimonio culturale e artistico in funzione turistica. … Sotto il profilo di esperienza del “trascendente” (attingere al “cosmo sacro”) il TR rimanda alla complessità dell’esperienza religiosa, verificabile attraverso una triplice investigazione teoretica, chiamando in soccorso l’antropologia teologica, la sociologia religiosa, la religiosità popolare…L’esperienza religiosa che lo connota non è paragonabile, se non in parte, a quella propria del pellegrinaggio, anche se, sulla durata del tempo, è destinata a lasciare un segno specifico, portatore di rinnovata spiritualità e di visibilità sociale .. ”[3].

E’ quindi un’occasione importante di servire la Chiesa ed il Popolo di Dio del Salento percorrendo le nuove strade della Evangelizzazione ed usando le nuove Tecnologie per la Comunicazione tanto care agli uomini e alle donne dei nostri giorni.